venerdì 9 febbraio 2007

Dai PACS ai DICO

Oggi parlerò di un argomento che farà discutere non solo a noi ma a molti italiani e anche all'estero. Se ne è parlato tanto di Pacs, di coppie di fatto. Ma in realtà... chi sono? Coppie gay, conviventi o anche soltanto un fratello e una sorella che vivono assieme la loro vita adulta?
Io penso che un po tutti questi esempi rientrino all'interno di questa categoria. Ma qual'è l'obbiettivo dello stato? Cosa invece vuole il popolo italiano? Beh il provvedimento rappresenta un passo avanti, una dimostrazione di laicità dello stato, forse non tutti saranno soddisfatti dalle decisioni prese, forse però molte persone non si sentiranno offese da decisioni troppo estreme. Come dice il proverbio piano piano (purtroppo o per fortuna, aggiungo io) si va avanti.
Sono contento del governo però. Lo devo ammettere...!

Un po' di materiale informativo:
"Nessuna cerimonia, formalità ridotte all'osso, solo una dichiarazione all'anagrafe da fare insieme o da comunicare tassativamente al partner assente con lettera raccomandata: basterà per avere diritto all'eredità e agli alimenti, a subentrare nell'affitto di casa e a prendere decisioni in tema di salute e donazione di organi. Queste le novità principali contenute nel disegno di legge del governo sulle coppie di fatto, "Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi " tratto da: Emilianet

Sono considerati conviventi "due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi, che convivono stabilmente e si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale"
tratto da: Rai.it

Che dire... Cosa ne pensano gli dei dell'Olimpo?

9 commenti:

Danilo Cugia ha detto...

Ho riletto adesso il post, a parte il proverbio che mi sono inventato, stato si scrive con S maiuscola!

Tiè, questo è per il mostro che mi avrebbe corretto sicuramente!

Alessia ha detto...

malediz!mi hai battuta sul tempo!sai che io ti aspetto sempre guardinga al varco,in attesa che tu faccia un passo falso..hihihihi!
ma torniamo al vero argomento della discussione,e cioè i nuovi DICO.io,in quanto studentessa di scienze politiche,sarò quella con le idee migliori,ve lo dico da subito.ahhaha!ecco,ho di nuovo divagato.basta,serietà.
sono d'accordo con le scelte fatte,e con l'impostazione di questa legge per diversi motivi:
il primo riguarda la natura di questo legame.sono certa che tutti condividerete con me l'idea che scimmiottare la ritualità(in senso laico)che per millenni è stata solo del matrimonio sarebbe quantomeno inutile.certo,dare due dichiarazioni differenti ma insieme,invece che una unica,pur di evitare qualsiasi parvenza di gesto uffuciale d'unione mi sembra francamente un'esagerazione inutile e anche stupidamente formale,in nome dell'unicità di un'unione che più che nella forma si trova nel contenuto.il secondo motivo è che sono perfettamente convinta che dare maggiori diritti,estenderli, anche a chi non li possedeva,non tolga nulla a nessuno,tutti ci arricchiamo e nessuno ci perde.è giusto che chi vive una situazione di convivenza stabile possa ereditare dal compagno o assisterlo all'ospedale se sta male,ed è giusto che sia una legge a dirlo,perchè è un gesto di civiltà.in tutta questa concordia c'è però un piccolo neo,che mi provoca una certa dose di indignazione(tanto per cambiare):ostinarsi e continuare con tutte le forze possibili ad assicurare tutti che queste no,non sono vere famiglie,che no,non sono matrimoni di serie b,che no,nessuno si sogna di pensare che quelle unioni abbiano valore.questo tipo di parole,questo modo di esprimersi è come se annullase il passo in avanti fatto,facendocene fare uno indietro.nessuno vuole equiparare la famiglia tradizionale a quella dei dico.e perchè no?(mi domando io)volete convincermi che chi si ama,si sostiene,si mantiene,si sopporta,si supporta,si aiuta vicendevolmente non sia una famiglia?non ci riuscirete a convincermi.un uomo ed una donna,o un uomo ed un uomo che vivono insieme,fanno progetti per per il futuro,si aiutano e si mantengono a vicenda amandosi profondamente non sono una famiglia?e che cosa sono?più di amici e meno di coppia?meno famiglia e più gruppo casuale?idiozie.sono una famiglia,che condivide il bene e il male,quindi la buona e la cattiva sorte.ci ho pensato molto,e mi sono convinta che questo equivoco,nel senso che vi do dei diritti così,ok,perchè ormai lo fanno tutti e non possiamo sottrarci,ma non ti riconosco al mio pari dal punto di vista morale o sociale,dipenda dal fatto che questa legge si colloca a metà strada.non si tratta proprio di matrimoni(come quelli tra gay in america o in spagna)ma non si tratta nemmeno di patti civili di solidarietà(come in francia).questa è una legge che cerca di dare un colpo al cerchio e uno alla botte(uguali nei diritti ma diversi nel giudizio morale).concede diritti ma è come se dicesse che in fondo non cè tanto bisogno di dirla sta cosa,si vabbè siete famiglie ma mica proprio proprio come quelle vere eh!non vi montate la testa.allora io dico questo:sono d'accordo con i diritti stabiliti dalla legge,sono d'accordo che imitare il matrimonio togliendo solo qualcosa sarebbe inutile,però davvero,impariamo anche ad essere coraggiosi,realisti,a non fare falsi moralismi,a non fare terrorismo mediatico,a non fare discriminazioni con le azioni(perchè non si può),ma anche con le parole,con la cultura,con la comunicazione.non esiste amore di serie a e di serie b così come non esiste famiglia di serie a o di serie b.esistono persone che scelgono di vivere la propria vita in un modo e ad altre diversamente.nei limiti del rispetto reciproco non dovrebbe turbarci il modo in cui la gente sceglie di vivere,perchè finchè è l'amore che ci spinge a stare insieme tanto di seconda categoria la cosa non può essere.ci sarebbero altri aspetti che vorrei trattare ma il commento rischia di diventare un trattato,per cui aspetto di sentire le vostre opinioni e lungo la strada cercherò di completare il discorso,baci a tutti.

PS:chi si fa un bel dico con me??

Platone (il falso) ha detto...

Premetto che la mia documentazione sui Dico è precaria e davvero poco esauriente, ma comunque bastante a farmi un'idea generale della legge. Prima di tutto penso che sia un punto di partenza, ma non certamente una meta accettabile: il "Dico" è in realtà una sorta di escamotage. Infatti con il nuovo decreto legge non si riconoscono i diritti della coppia, ma in realtà i diritti riconosciuti riguardano di più quelli individuali dei conviventi. Poi penso che ci sia una profonda discrepanza tra il valore che i Dico assumeranno e le sentenze che invece emana la cassazione (si veda il diritto di locazione dopo 3 ANNI di convinenza!!). Intolre, accondandomi a quanto già Alessia ha detto, penso che questa via di mezzo non faccia altro che sottolineare quanto le unioni di fatto non siano per niente pari a quelle eterosessuali con matrimonio: tutti si affrettano a moderare il decreto iniziale gli integralisti religiosi del nostro laicissimo paese cercano di fermare la legge (si vedano i prosciuttoni della setta di Mastella). L'italia ancora non è capace di fare le cose per bene, non può portare avanti un'iniziativa senza che essa sia mutilata, non riesce ad assumersi il coraggio delle proprie scelte ed a raggiungere il livello di civiltà già raggiunto in altri paesi. Per il discorso della dignità di unioni di fatto e matrimoni, una sola cosa posso dire: non sarà un decreto, non sarà una carta, non sarà la reversibilità delle pensioni o il diritto di locazione a dirmi ciò che è una famiglia e ciò che non lo è. E per i simpatici integralisti sedicenti progressisti, vorrei far notare che anche secondo la religione l'amore viene prima di tutto, pure prima di papa Ratzinger, che non so manco come si scrive... Ma comunque, a parte questo mio sprazzo di ancticlericarismo gratuito, vorrei chiudere citando le parole di una persona che, a mio avviso, si trova nel ruolo sbagliato al momento giusto: "Tuttavia è una base di partenza si cui lavorare: meglio avere il terreno senza una casa di un terreno non edificabile". Vladimir Luxuria (Prc)

Sospiro Mozzato ha detto...

Dany, sono orgoglioso della tua continua crescita, che ti porta a cimentarti in argomenti che tempo fa non avresti di certo affrontato ^^.
A parte questo devo dissentire su alcune cose, ma ovviamente quando si inizia non si è perfetti :p
Per esempio non penso sia una dimostrazione di laicità dello stato, in quanto come anche detto in parte da alessia e matteo, fornisce alcuni diritti ma alle persone singole, e non alla coppia, inoltre queste poche cose hanno dei tempi assurdi, come 9 anni di convivenza per far parte dell'eredità! E ovviamente come diceva alessia, la rimarcata separazione con le "vere famiglie" che denota una ristrettezza di intelletto e di umanità che non è quantificabile con nessun metro di misura. Cosa che non è stata detta, è che questa semi-schifezza potrà assortire un effetto contrario, ovvero potrà essere utilizzato come scusa contro chi chiederà altri sacrosanti diritti, con la tipica frase "ma noi abbiamo già fatto il possibile". Ultima cosa importante è il fatto che ancora deve passare in senato, dove destra,centro e parte della margherita(cattolica) voteranno sicuramente contro! Quindi probabilmente non passerà nemmeno!
In definitiva io non sono affatto contento del governo, ne dell'opposizione, ne del sistema in generale!
Cmq mi ha fatto molto piacere questa tuo interessamento all'argomento.Quindi non prendere queste mie critiche come opposizione al post, ma come disdegno nei confronti di una politica che delude sempre di +.

P.S.
Non ho riletto quindi potrebbero esserci delle parti confuse o poco corrette^^, nel caso scusatemi :p

Sospiro Mozzato ha detto...

Cmq per chi avesse voglia di avere un'idea ancora + chiara legga qui sotto:
L'ANALISI (di Gianluigi Melesi)
Ecco cosa emerge da una lettura della legge iniziale.
a) è molto scarna, rimanda in più punti ad applicazioni che non si sa se e quando verranno. Inoltre non prevede sanzioni per chi non rispetta lo status del convivente nelle varie anche se poche casistiche in cui si dà qualche diritto come in ospedale, per l'abitazione e l'eredità anche in casi gravissimi. Ricordiamo che comunque sarà ancora necessario chiedere al direttore di un istituto sanitario o ospedale di poter assistere il proprio compagno o la propria compagna di fatto. La legge non comprende alcuna tutela in campo lavorativo, contrattualistico, e privatistico, come mutui o altri contratti in cui la valutazione della capacità reddituale della coppia può subire valutazioni
morali sulla composizione della stessa (osservazione generale ma importante).
b) non dà diritti previdenziali, poiché non riconosce MAI la pensione di reversibilità, materia per cui si rimanda al discusso riordino della questione previdenziale italiana (e ci riesce difficile immaginare che durante il riassetto delle pensioni, questa maggioranza terrà conto in quella sede delle questioni attinenti ai diritti dei parnter more uxorio)
c) i diritti ereditari sono molto più bassi e si istituisce un concorso con i fratelli molto MOLTO pericoloso e controproducente, poiché nel caso delle coppie omosessuali sono spesso proprio quelli ad essere tra coloro che hanno discriminato il convivente morto. Per non parlare dei genitori. Questa legge apre un pericoloso terreno di scontro all'interno delle famiglie. I figli naturalmente hanno massimi diritti, nessuno questo lo discute. Però non c'è scritto che "il genitore che ha cacciato e diseredato il figlio di casa DI FATTO comprando
la casa agli altri fratelli perché si sono sposati, non ha diritto a
ereditare PER INDEGNITA e lo stesso vale per i fratelli che hanno preso quei soldi". E' gravissimo, peché il concorso con i fratelli lede il principio costituzionale del diritto alla proprietà come libertà e cioè: mi imponi una comproprietà con uno sconosciuto (e dunque LO DICI TU CHE NON SIAMO PARENTI PERCHE' NON CI FAI SPOSARE E POI MI OBBLIGHI A CONDIVIDERE QUALCOSA CON UNO SCONOSCIUTO).
d) Le imposte di successione sono comunque molto alte rispetto alle famiglie sposate esentate fino a un milione di euro e si applicano solo dopo nove anni. Resta dunque la discriminazione grave scritta durante la legge finanziaria in materia di successione: le coppie omosessuali povere vengono discriminate rispetto alle coppie eterosessuali sposate povere, mentre le coppie omosessuali ed eterosessuali ricche vengono trattate allo stesso modo. Questa è la sinistra democratica?
e) si impone di andare da soli a registrare il contratto e non insieme: si arriverà agli arresti domiciliari per l'altro compagno che si permettesse di andare all'anagrafe insieme al convivente? Nasce l'amore per raccomandata. Un assurdo senza precedenti nelle legislazioni del mondo civile.
f) C'è la possibilità di dimostrare entro nove mesi dalla legge la
convivenza comunque anteriore: come farlo? Certificato di residenza? Contratto di abitazione? Testimoni? Come? Non si sa.

Una legge PATETICA nel senso più greco dell'attributo: una legge che doveva prevedere le casistiche e qual è l'autorità verso la quale dimostrarlo. Un punto che poteva porre rimedio agli assurdi 9 anni necessari per ereditare, ma di fatto come tutto il resto è un punto di facciata che è inapplicabile.

Infine una nota finale che sancisce il fallimento totale della strategia di Grillini, di Arcigay, della LIFF e di quanti hanno voluto allargare questa battaglia a tutte le coppie di fatto, timorosi di chiedere piena cittadinanza per le persone omosessuali che vivono e pagano le tasse in questa Repubblica: questa NON è una legge che equipara chi è gay agli altri cittadini, impedendone la discrimnazione indipendentemente dal fatto di essere parte di una coppia o no. Come può perciò essere cogente una legge la
cui violazione è palesente impunita? Come si fa a far accettare a tutti questi diritti se il non rispetto non comporta sanzioni? La legge è completamente priva delle fondamentali basi di promozione di accettazione sessuale delle persone omosessuali e della loro affettività. Come aveva chiesto il Vaticano.

Alberto ha detto...

Compagni dei: E' possibile che alle 4 del mattino mi costringiate a leggere dei trattati al posto di brevi commentini??? ;o) E' stata una fatica ma almeno ne è valsa la pena. Dal mio punto di vista posso dire, molto brevemente che il problema è sempre la solita mentalità retrograda della massa e della società. Il fatto che sia nato un disegno di legge come questo indica una volontà di non troppe persone (ma neanche poche) a voler cambiare nonostante esse alla fine siano costrette a pararsi il c**lo. E' questo infatti il motivo per cui dichiarazioni e legge stessa, si ridimensionano a seconda dell'impatto che si ha sull'opinione pubblica. Penso che sia cmq un passo avanti dato che fino a poco tempo fa "DICO" si usava giusto per il discount... buona serata a tutti.
P.s: Alessia, permetti a Danilo chiamarti "mostro"?!?!!?

Alessia ha detto...

ciao mondo,vorrei aggiungere altre considerazione a questo interessante dibattito,riferendomi in modo particolare a quanto detto nel secondo commento di omar.per quanto riguarda le pensioni,sinceramente il problema non si pone,e non perchè quando si tratterà di riformare la legge le coppie di fatto verranno discriminate o ignorate,ma semplicemete perchè le pensioni di reversibilità sono destinate a scomparire entro breve,quindi con fatto o senza fatto le coppie dovranno tutte arrangiarsi(qualcuno potrebbe asserire che ci troviamo di fronte ad un bell'esempio di non discriminazione!ahahahha!).il problema dell'eredità effettivamente è serio,ma ricordo(io che ho fatto l'esame di diritto privato)che i fratelli sono sempre e comunque inclusi nella spartizione dell'asse ereditario perchè parenti stretti del de cuius(nel caso di assenza di coniuge e figli).è ovvio che i figli abbiano la priorità,anche con i dico,però mi viene anche da pensare che se ogni diritto e ogni dovere fosse esattamemte identico fra coppie sposate e non,quale sarebbe al fine la differenza fra le due unioni?se vogliamo immaginare un sistema in cui esistano DIVERSI tipi di unioni dobbiamo immaginare anche che i regimi che le regolano siano diversi.l'annosa questione è scegliere in cosa debbano essere diversi,me ne rendo conto.altrimenti,se vogliamo pensare che siano UGUALI,tutto deve essere uguale,e allora per i gay ci sarebbe un vero e proprio matrimonio alla spagnola e via dicendo,e non i dico.allora,forse,il punto è questo:cercare di capire in maniera lucida e scevra da pregiudizi cosa davvero le persone vogliono,se il matrimonio per tutti(etero e gay),solo il matrimonio e nulla più,matrimoni + dico,matrimoni + pacs ecc.se vogliamo che ogni coppia in italia abbia stessi diritti e stessi doveri sarebbero tutti o sposati o dico,non ci sarebbero differenze.il che non credo sia ciò che la gente desidera altrimenti avrebbero scelto tutti di sposarsi o tutti no.bisogna rendersi conto che la gente decide di prendere certe cose e rifiutarne altre,sceglie un modello piuttosto che un altro,se fossero uguali identici,quale sarebbe la differenza?non ammetto differenze,come ho anche detto nel precedente commento,di tipo etico,o morale,sul significato delle unioni e sulla loro importanza,ma a livello giuridico delle differenze ci devono essere,altrimenti avremmo un modello unico.ciò che voglio dire è che se domani io e apollo decidiamo di convivere anzicchè scposarci è perchè rifiutamo degli aspetti del matrimonio,sia fra i doveri che fra i diritti,quindi secondo me sarebbe inutile riproporre tale e quale una copia del matrimonio,non sarebbe cambiato nulla.se questo fosse un paese serio,e se i politici davvero pensassero a lavorare per noi,si dovrebbero prima ascoltate seriamente le varie instanze del paese,e poi si procederebbe a creare un sistema che preveda situazioni diverse(perchè la gente non chiede solo cose uguali,ma anche cose nuove)ma non discriminatorie o in conflitto fra di loro.il sermone è finito.andate in pace.ahahhahaha

Sospiro Mozzato ha detto...

Buongiorno a tutti.
Aggiungo delle cose a ciò che ha detto alessia: lo stato essendo l'istituzione rappresentante l'italia e quindi gli italiani deve rispettare appunto le volontà di essi.Questo deve valere pero' anche per le minoranze presenti nella popolazione.
La maggioranza delle persone, ovvero etero, hanno già un procedimento che gli permette di unirsi ed essere tutelati giuridicamente sotto tutti gli aspetti(considerando ovviamente che esistono anche dei contro).
Quindi è primariamente necessario dare a tutti la possibilità di unirsi con gli stessi diritti e doveri che porta il matrimonio(non religioso).
Fatto questo grande primo passo di civiltà è giusto anche dare ascolto a chi chiede una formula che sia meno "impegnativa" del matrimonio o di qualsiasi altra cosa equivalente.
Questo si chiamerebbe Stato Laico che rappresenta degnamente le necessità del popolo che rappresenta.
Quindi concludo dicendo: Eros for President!!
Hehehe

Sospiro Mozzato ha detto...

Dimenticavo, andate a vedere questo video di luciana litizzetto che fa sempre morire dal ridere e che alla fine del suo skatch(non so come si scriva) parla anche dei DICO.
http://www.youtube.com/watch?v=sawU9eaFK8s